C’è un piccolo promontorio che domina la spiaggia del Poetto a Cagliari, è la
                 "Sella del Diavolo".
Il nome gli deriva da un’antica leggenda che narra di una disputa tra Lucifero e l’Arcangelo Gabriele.

Il promontorio si affaccia sul Golfo degli Angeli e nel punto più alto, scavate nel terreno di roccia calcarea, vi sono due enormi cisterne che servivano per raccogliere e conservare acqua piovana: una di epoca punica e l’altra di epoca romana.

Ma la cosa che mi ha incantato quando, per la prima volta, sono salito lassù è stata un’enorme “giungla” di agavi, centinaia di piante nelle varie fasi della loro vita.

L’agave può vivere fino a quarant’anni, fiorisce una sola volta: un fusto che s’innalza per molti metri, subito dopo muore.

Tutto questo in uno scenario bellissimo e in una luce che, cambiando nell’arco del giorno e delle stagioni, fa risaltare le sagome carnose e spinose delle foglie delle agavi, ne accentua le punte aguzze, ne evidenzia le forme arcaiche.

Per fotografare ci sono tornato più volte in un anno, cercando di ritrarre “la casualità della natura” in immagini che potessero aderire a un’idea, a un’interpretazione. E così, dopo aver a lungo fotografato le città con le sue persone, i suoi spazi e le sue architetture, mi sento fortunato di aver trovato quel luogo che mi ha ispirato le immagini di questo lavoro. Vorrei che chi guarda le mie foto possa ancora una volta scoprire che “la casualità della natura” non ha mai come fine il disordine.